Il Tabarro

Le origini del Tabarro

Il tabarro, un lungo cappotto scuro, ha una lunga storia di utilizzo nella moda italiana. Fra i suoi antenati più illustri troviamo abiti indossati già dagli antichi Romani e più tardi dai templari, ma le sue vere origini risalgono al XIII secolo a Firenze, dove i tessuti pregiati erano utilizzati per creare capi di abbigliamento lussuosi. Il tabarro, in particolare, veniva realizzato con tessuti di lana e seta, ed era indossato soprattutto dai nobili e dai membri dell’aristocrazia. Nel corso dei secoli, il tabarro ha subito diverse modifiche e adattamenti, diventando un capo di abbigliamento popolare in tutta Italia. 

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Il Tabarro nella cultura italiana

Per secoli è stato indossato dai membri di alcune confraternite religiose durante le processioni e altre celebrazioni.  Particolarmente comune tra le confraternite in Italia e in altre parti del mondo cattolico, il mantello nero rappresentava la penitenza e l’umiltà dei membri della confraternita. Essi si consideravano infatti peccatori e si sottomettevano alla disciplina della Chiesa.  Il tabarro veniva indossato sopra l’abito solenne della confraternita, che solitamente consisteva in una tunica bianca con un cappuccio. Durante le processioni, i membri della confraternita portavano una croce e recitavano preghiere e inni.  Oggi, l’uso del tabarro è diventato meno comune, ma alcune confraternite tradizionaliste continuano a indossarlo durante le celebrazioni religiose. In alcune regioni d’Italia, è diventato un simbolo culturale e viene indossato durante le feste popolari e altre manifestazioni folcloristiche.

Il Tabarro e i Briganti Lucani

Anche in Basilicata, il Tabarro, o Pastrano come è più noto nella nostra Regione, è stato un capo di abbigliamento molto popolare nel corso della storia. Nella regione, era tradizionalmente indossato dagli uomini come capospalla invernale. Fatto di lana grezza e solitamente di colore grigio o marrone scuro, era spesso indossato sopra una giacca e pantaloni e veniva utilizzato per proteggersi dal freddo durante l’inverno. Era un capo di abbigliamento molto robusto e resistente, in grado di durare per molti anni. Con l’Unità d’Italia iniziò a essere tradizionalmente indossato dai briganti. Noti per le loro gesta audaci e il loro spirito ribelle, e il Tabarro faceva parte della loro iconografia. Indossarlo durante le loro azioni era un modo per mostrare il loro orgoglio e la loro appartenenza alla comunità. Oggi, il Tabarro viene reinterpretato da moderni designer, ma nella Basilicata è ancora parte della tradizione locale e viene indossato da molti con orgoglio e senso di appartenenza. 

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Il Tabarro oggi

Oggi, il tabarro è meno comune nella vita quotidiana, ma continua ad essere indossato  per aggiungere un tocco di eleganza alla propria presenza. Soprabito lungo e scuro, è un’icona di stile e di moda in Italia e nella città di Milano. Utilizzato per proteggere gli abiti eleganti dai rigori del clima invernale, il tabarro è diventato un simbolo di eleganza e di raffinatezza.  Nella Scala di Milano, il tabarro è stato utilizzato tradizionalmente dai membri dell’orchestra e del coro per creare un’immagine uniforme e professionale durante le performance. Questo capo d’abbigliamento ha dato un tocco di eleganza e di tradizione alla celebre casa d’opera milanese.  Inoltre è stato spesso indossato dai frequentatori della stessa Scala di Milano. Seppure poco indossato nella quotidianità, il tabarro rimane un’icona della moda italiana che ha resistito alla prova del tempo.

Caratteristiche principali e come indossarlo!

Capo robusto e resistente che protegge dal freddo, il Tabarro può essere realizzato con tessuti di alta qualità, come la lana italiana, che lo rendono ancora più pregiato. Si realizza in diverse lunghezze e modelli, ma deve essere cucito bene per adattarsi perfettamente sulle spalle. Una combinazione di eleganza e funzionalità. Per indossare correttamente un Tabarro, ci sono alcune regole fondamentali da seguire. Prima di tutto, è importante scegliere la giusta lunghezza e stile in base alle proprie preferenze personali e alla propria corporatura. Come detto, il Tabarro dovrebbe adattarsi perfettamente alle spalle senza essere troppo stretto o troppo largo. Per quanto riguarda l’abbinamento con altri capi, il Tabarro si adatta bene a pantaloni eleganti o jeans, ma dovrebbe essere evitato con abiti troppo formali. Inoltre, è importante scegliere i giusti accessori, come cappelli o sciarpe, che valorizzino il Tabarro senza stravolgere il suo stile classico.  Infine, è importante tenere il Tabarro pulito e in buone condizioni. La lana è un tessuto resistente ma delicato, pertanto si consiglia di lavare il Tabarro a secco o di asciugarlo all’aria aperta. Seguendo queste semplici regole, potrai indossare il Tabarro con stile e sicurezza, apprezzando la sua bellezza e la sua eleganza senza rinunciare alla funzionalità.

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